Fibromialgia e Disturbo Borderline: quando il dolore non si può ignorare

“Non posso stare in piedi, seduto, camminare, parlare, stare sdraiato, respirare o dormire senza sentire dolore”

Chi non ha mai sentito parlare di malattie o dolori psicosomatici? Capita spesso di dire o sentir dire che il mal di testa ricorrente o i disturbi intestinali sono causati da un periodo particolarmente stressante o segnalare dolori e gastriti che passano miracolosamente in vacanza ma riprendono al rientro in ufficio. È una situazione piuttosto normale che viene giudicata in fretta come ‘trascurabile’ e anzi il lamentarsene può provocare alzate di sopracciglia da chi ci vorrebbe sempre in piena forma.
Ecco quei disturbi a volte non sono solo fantasie e anzi non sono affatto trascurabili.
Un esempio di quello che stiamo dicendo è la fibromialgia: una sindrome che si presenta con forti dolori muscolo scheletrici, fatica e insonnia e nonostante sembri un disturbo piuttosto recente se ne parlava già nei testi classici della Medicina Tradizionale Cinese più di cinquemila anni fa. Fra gli altri sintomi oltre quelli che abbiamo citato ci sono anche depressione, palpitazioni, mal di testa che la rendono una condizione davvero debilitante.
Abbiamo deciso di parlarne in questa sede perché molti fra coloro che ci contattano segnalano di soffrire di questa malattia, cosa che rende la cura del disturbo borderline ancora più complicata. La diagnosi anche in questo caso è fondamentale per intervenire presto e bene, come dicevano le nonne, o almeno provarci. Ecco alcune informazioni utili:
  1. Il dolore è il primo sintomo della fibromialgia ed è diffuso allo stesso modo nella parte destra e in quella sinistra del corpo. Se sospettate di esserne affetti rivolgetevi ad un reumatologo, il medico più indicato per la diagnosi di questo disturbo, che utilizzerà la mappa dei cosiddetti tender points per confermare o smentire i vostri dubbi.
  2. Circa il 90% dei pazienti affetti da fibromialgia lamenta astenia (affaticamento) moderata o severa che può anche essere il sintomo principale del disturbo, ancor più del dolore. È possibile soffrire infatti sia di fibromialgia e di sindrome da affaticamento cronico. Se la fatica ma anche i disturbi del sonno sono il vostro problema contattate al più presto un Centro di Medicina del Sonno.
  3. Depressione, ansia e altri sintomi nervosi quali cefalee, diarrea o stipsi si possono spiegare con la fatica di convivere con la sintomatologia sopra riportata.
  4. In Italia 1.5 – 2 milioni di persone fanno i conti con questa difficile condizione.
L’AISF – Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica tratta approfonditamente ognuno di questi aspetti e vi rimandiamo al loro sito per ogni curiosità o richiesta. Emergenza Borderline vorrebbe affrontare il tema dal punto di vista emotivo, l’aspetto che ci preme maggiormente validare.
Chi soffre di fibromialgia ha a che fare con un dolore (in questo caso fisico) costante, esattamente come chi soffre di DBP ha a che fare con un costante dolore emotivo. Ciò è alla base di difficoltà che sicuramente ricadranno nella sfera sociale e quindi affettiva della persona. Conoscete qualcuno che privato del sonno riuscirebbe ad avere un comportamento amabile?
Ci sono dei fattori esterni come stress (eventi stressanti – traumi – lutti), affaticamento (ad esempio sul lavoro), carenza di sonno, rumore, freddo, umidità, cambiamenti metereologici, periodo pre-mestruale che peggiorano la sintomatologia. Questi sono considerati fattori di vulnerabilità anche per il disturbo borderline e concorrono all’insorgenza della crisi.
La terapia per la cura della fibromialgia prevede l’utilizzo di antidepressivi che migliorano la qualità del sonno, tecniche di rilassamento come ad esempio la mindfulness e la terapia cognitivo-comportamentale. Interventi molto vicini a quelli usati per il trattamento del DBP ai quali però si affiancano un certo tipo di attività fisica e l’uso di analgesici, anti-infiammatori, miorilassanti ecc.
Il fatto che la tipologia di intervento sia comune per entrambe la patologie non vuol dire ovviamente che verranno trattate allo stesso modo ma piuttosto che dolore fisico e psicologico hanno ricadute uguali per la persona e che dunque entrambi andranno validati, compresi e dunque accettati. Vuol dire che l’approccio che anche la medicina tradizionale sceglie è sempre più spesso di tipo olistico specialmente quando il malessere ha una ricaduta tanto forte sulla qualità della vita del paziente.
Fonti:
– Focus on Fibromyalgia Reserch di Albert P. Rockne, editore Nova Biomedical Books, New York del 2007
– AISF – Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica

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