Quando ad essere borderline è la madre

 Chi ha avuto una madre diagnosticata borderline, quasi sicuramente avrà avuto con lei un rapporto difficile. La mamma borderline può cambiare atteggiamento repentinamente, passando dalla trascuratezza a un eccesso di coinvolgimento.

Se anche questa persona non dovesse aver ricevuto una diagnosi ufficiale, ci sono alcuni segnali da tenere d’occhio: vediamo alcuni dei molti modi in cui il disturbo borderline si manifesta nella genitorialità.
  • Negligenza: le persone con disturbo di personalità borderline possono essere così assorbite nel proprio dolore da non riuscire a mettere le esigenze dei propri bambini nella giusta prospettiva e quindi prima della loro sofferenza.
  • Controllo: è abbastanza comune in questi casi, tentare di controllare i comportamenti dei figli, i loro sentimenti e le azioni ad un grado che inibisce la capacità del bambino di crescere in modo indipendente.
  • Rabbia:  le madri con disturbo borderline possono avere reazioni del tutto sproporzionate alle disubbidienze dei propri figli, rancore e scoppi d’ira sono comuni.
  • Critica: le madri con disturbo borderline di personalità lanciano spesso frecciatine e insulti ai loro figli. I bambini infatti sono spesso involontariamente percepiti dalle loro madri come estensioni di se stesse, questo può riflettere i sentimenti che il genitore ha su di se e portare ad una forma di proiezione.
  • Colpa: il bambino di una madre borderline spesso finisce per sentirsi in colpa per la tristezza o rabbia della mamma. Le persone con disturbo borderline hanno difficoltà a riconoscere i propri sentimenti e anche la propria responsabilità per quello che stanno provando.
  • Invischiamento: chi lotta con il disturbo di personalità borderline ha una profonda paura dell’abbandono. A volte una madre borderline può sviluppare un rapporto soffocante con i propri figli,  annullando – senza rendersene conto – i tentativi del bambino di sviluppare una sua identità. Questo genitore potrebbe cercare la validazione di cui ha bisogno dal bambino piuttosto che il contrario.
  • Alienazione parentale: una madre borderline potrebbe non essere in grado di tollerare il rapporto d’amore tra i suoi figli e il loro padre, specialmente in caso di situazioni difficili come separazioni e divorzi. Potrebbe sentire che questo amore minaccia la sua relazione con i figli e nel tentativo di far sparire questa paura, parlare male dell’altro genitore.

Gestire il rapporto con una madre borderline

I bambini cresciuti da madri con disturbo borderline potrebbero sviluppare gli stessi problemi emotivi. Si trovano infatti ad affrontare grandi ostacoli per superare gli atteggiamenti disfunzionali del loro genitore e potrebbe essere necessario cercare un aiuto professionale per lavorare sulle loro emozioni.

Se siete stati uno di questi bambini, potreste avere una bassa autostima, soffrire di rabbia o depressione. Riconoscere che questi problemi non sono un capriccio ma conseguenze del disturbo di vostra madre è un primo passo necessario verso la guarigione delle vostre ferite.

Parlarne apertamente vi aiuterà, cercate un terapeuta, gruppi di sostegno, parenti o amici pronti ad ascoltarvi e a sostenervi nel percorso.

Esistono siti web, forum, gruppi di autoaiuto per chi ha una persona cara che soffre di DPB come ad esempio il nostro gruppo facebook Emergenza Borderline – Parenti luoghi “sicuri” dove imparare dalle storie degli altri; questo vi permetterà di lasciare un po’ di dolore e convalidare i vostri sentimenti.

Tra i libri utili segnaliamo “Understanding the Borderline Mother”, di Christine Ann Lawson, al momento disponibile solo in lingua originale ma anche Figli che amano troppo. Come sciogliere i nodi con i propri genitori” di Alba Sali può essere utile nonostante non parli di disturbo borderline nello specifico.

La rieducazione alle emozioni attraverso la terapia, cercando delle strategie per cambiare le dinamiche del rapporto con vostra madre, imparare a fissare dei limiti, superare i sensi di colpa e dell’obbligo, può trasformare il ricordo di una vita familiare dolorosa in un rapporto più sano sia con voi stessi che con vostra madre permettendovi di ritrovare la serenità.

*liberamente tradotto da http://www.borderlinepersonalitytreatment.com/borderline-personality-disorder-mother-signs.html

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4 risposte a “Quando ad essere borderline è la madre”

  1. Avatar Alessandra
    Alessandra

    Ciao sono Alessandra, ieri leggendo anche vostri articoli ho avuto la risposta che cercavo da 30 anni.. Oggi ho 42 anni e sono figlia di una donna borderline, mai diagnosticata, ma le caratteristiche sono quelle che ho letto, milioni di cose accadute e dette senza un perché, oggi ce l’hanno, molti pezzi tornano a posto e oggi posso dire alla mia bambina che non era colpa sua per tutto quell’odio ricevuto dalla madre. Ciò che mi struggeva era il non capire come, umanamente, una donna potesse provare tanto odio x i propri figli, arrivare a dire cose così cariche d’odio, oggi lo so. I miei primi 20 anni sono stati un inferno, ero terrorizzata da lei, ma ero sola, ho provato s chiedere aiuto allora, ma nessuno mi ha ascoltata, minimizzavano i suoi comportamenti. E’ superfluo che vi elenchi tutti i danni che ciò ha causato alla mia persona, ma sono una bambina sopravvissuta, che con enorme fatica è rimasta in piedi. La mia paura oggi è che alcune di quelle caratteristiche appartengano anche a me, anche se non ritengo di essere borderline, so che c’è qualcosa che devo andare a guardare e guarire. Ho bisogno di aiuto perché il bagaglio è davvero pesante

  2. Avatar vale vale
    vale vale

    Ho 34 anni, sin da prima che venissi al mondo mia madre è sempre stata una borderline. Non accertata, perchè naturalmente lei dice che è a causa degli altri se lei è così. Circa 10 anni fa andai in psichiatria per chiedere aiuto, la situazione a casa era precipitata, mi dissero però che solo un TSO avrebbe potuto aiutarla se non era lei a voler entrare in ospedale. A distanza di tutto questo tempo, è peggiorata sempre di più.. dalle manie di persecuzione e complottiste, al narcisismo, doppio vincolo… a luglio di quest’anno è arrivata a mettermi le mani addosso.. ce l’ha a morte con me perchè da quando ho avuto figli il mio atteggiamento verso di lei è cambiato. Prima ero la figlia invisibile che correva appena sentiva un urlo (con tutte le conseguenze di ansia e attacchi di panico e zero autostima che avevo), poi attraverso la psicoterapia e un profondo percorso di crescita interiore, sono riuscita a staccarmi emotivamente dai suoi eccessi. Sicchè sono diventata la figlia/minaccia.. Non la odio, riconosco le sue fragilità e la perdono ogni giorno. Nonostante tutto fa male pensare che sarà così fino alla fine dei suoi giorni.. spero che la vecchiaia possa portarle un po’ di serenità. Grazie per questo articolo.

  3. Avatar emilia zannini
    emilia zannini

    Un vero aiuto, grazie per le spiegazioni, grazie per la vostra esperienza di lavoro

    1. Avatar Redazione
      Redazione

      Grazie a te Emilia!