Il disturbo mentale nell’infanzia

La malattia mentale, sopratutto quando si manifesta in forma severa, è di difficile gestione per gli adulti e sono in molti quelli che trascorrono anni in cerca del trattamento giusto prima di trovare qualcosa che funziona. Per i bambini, la situazione è ancora più grigia: una nuova ricerca suggerisce che il tasso di suicidio e pensieri suicidi tra i bambini sono in vertiginosa ascesa. Che cosa è dietro questa crisi nella salute mentale del bambino?

Ecco cinque fatti chiave che dovreste sapere:

1. Il suicidio è un problema che riguarda anche i bambini

Il tasso di suicidio nazionale è aumentato drammaticamente (media americana), raggiungendo nel 2014 il livello più alto degli ultimi 30 anni. Gli esperti citano un certo numero di potenziali fattori, inclusi i sogni infranti a causa della crisi economica 2007-2009, dell’accesso inadeguato alle cure della salute mentale e il cambiamento delle norme culturali.

La maggior parte di queste intepretazioni non basta per spiegare cosa c’è dietro il suicidio nell’infanzia e questo è un problema, perché il fenomeno è purtroppo aumentato. Dal 2008 al 2015, il numero di bambini ammessi ad ospedali per azioni o pensieri suicidi è più che raddoppiato. Gli adolescenti e i preadolescenti commettono suicidio più spesso dei bambini ma c’è un’altra tendenza allarmante dietro le quinte: i bambini molto piccoli si tolgono la vita a tassi senza precedenti. Negli ultimi dieci anni, l’aumento nel tasso di suicidio fra le ragazze di età compresa tra 10 e 14 anni è aumento di tre volte rispetto al passato.

2. Essere un bambino è dura

Uno dei problemi che i bambini incontrano quando hanno problemi di salute mentale,  è relativo all’idea che molti adulti hanno costruito intorno all’infanzia come di un tempo spensierato, pieno di appoggio e amore. Non è sempre così. Essere un bambino è difficile. Non solo hanno poco controllo sulle loro vite ma sono soggetti anche ai capricci di insegnanti e genitori: di conseguenza i bambini con genitori che non notano o non si preoccupano dell’esordio di una sintomatologia non possono ottenere il trattamento del quale avrebbero bisogno e i ragazzi che falliscono nel percorso scolastico potrebbero non avere supporto per questioni accademiche.

Una delle tendenze più significative dell’ultimo decennio è l’uso diffuso dei social media. La ricerca suggerisce costantemente che il bullismo è rampante e che il bullismo nei social media è diverso dal bullismo che i genitori hanno imparato a conoscere. Un bambino può essere bullizzato pubblicamente e aggressivamente, attraverso un mezzo che rende permanente il messaggio del bullo, senza che i genitori ne siano mai a conoscenza – e senza nemmeno uscire di casa. Alcuni suicidi di alto profilo sono stati legati al bullismo su social media.

3. I genitori devono essere consapevoli dei nuovi stress che i bambini dovranno affrontare

Questi includono:

  • Un ambiente accademico più competitivo che mai. La ricerca mostra che i tassi di suicidio tendono ad aumentare quando si avvicina il momento di affrontare i test accademici. Per gli studenti delle scuole superiori, la pressione per entrare in un buon college può essere particolarmente insopportabile.
  • La possibilità di accesso all’informazione, incluso di sé e dei coetanei, maggiore di sempre. Non tutti i bambini sono preparati per gestire queste informazioni.
  • Un epidemia di abuso di oppiacei. Per molti bambini, una medicina trovata nell’armadietto dei medicinali di un genitore è la porta d’ingresso per iniziare ad abusare.
  • Un mondo di pressioni di immagini corporee che finiscono per danneggiare sia i ragazzi che le ragazze.

4. I bambini affrontano lunghe attese e ritardi nella ricezione della cura

Potreste pensare che un bambino nel bel mezzo di una crisi psicologica abbia una priorità alta. La ricerca suggerisce che non è così: un recente studio ha evidenziato che i genitori che cercano l’assistenza di specialisti dello sviluppo hanno affrontato una serie di barriere di accesso, tra cui:

  • Nessuno che parli la lingua d’origine o mancanza di una sistemazione per genitori e bambini che ne avevano bisogno.
  • Tempi di attesa lunghi, con molti programmi che rifiutano di offrire una stima dell’attesa.
  • Difficoltà a raggiungere programmi specifici, molte strutture non hanno risposto al telefono o non sono state pronti a richiamare.

Un altro studio ha scoperto che i genitori che cercano assistenza sanitaria mentale tramite la loro assicurazione spesso non trovano nulla. I ricercatori chiamavano gli specialisti a nome dei genitori che cercavano una cura per un bambino depresso e molti numeri non funzionavano. In altri casi, il medico non stava vedendo nuovi pazienti o non ha mai richiamato le famiglie.

5. Le barriere finanziarie e la disuguaglianza economica sono ostacoli alla cura

Anche per i genitori che sono in grado di accedere a professionisti qualificati, c’è un’altra barriera – ineguaglianza economica. Le società di assicurazioni sono tecnicamente necessarie per coprire l’assistenza sanitaria mentale ma i rapporti suggeriscono che spesso si rifiutano di offrire la parità di copertura per le questioni di salute mentali anziché fisiche. È comune affermare che il credito venga negato, perché l’assicurazione deve pagare solo la retribuzione per i medicinali o che le aziende impostino limiti a quante sessioni di terapia un bambino può ricevere. Ognuna di queste pratiche aumenta la vulnerabilità del bambino a problemi cronici di salute mentale. I bambini possono anche essere limitati da piani assicurativi a fornitori specifici, anche se non tutti i fornitori sono altrettanto attrezzati per trattare tutte le condizioni.

L’intervento precoce può salvare la vita

La maggior parte dei ragazzini che commettono suicidio ha una diagnosi psichiatrica, pertanto l’accesso all’assistenza sanitaria mentale può salvare vite. Inoltre, gli interventi di salute mentale dei bambini possono salvare gli adulti da disturbi della salute mentale. Le questioni di salute mentale sono trattabili, ma le questioni prolungate che non vengono trattate nell’infanzia possono diventare problemi cronici in età adulta.

Potete leggere qui l’articolo in lingua originale tratto dalla rivista Psychology Today. La traduzione libera è a cura della redazione di Emergenza Borderline

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