Quando il paziente borderline invecchia

 Cosa succede alle persone con disturbo borderline man mano che invecchiano?
Sappiamo che le condizioni della maggior parte di questi individui migliorano ma non accade automaticamente per tutti e ci sono differenze significative tra pazienti borderline giovani e meno giovani.
In uno studio pubblicato sul Journal of Psychiatric Research, il 19/07/2013 sono stati presi in considerazione due gruppi di pazienti con alti livelli di compromissione funzionale e diagnosi in comorbilità con depressione o abuso di sostanze.
I giovani adulti – 25 anni o meno – tendevano ad essere più impulsivi e a usare l’autolesionismo, l’abuso di sostanze e ad essere più labili emotivamente. Gli adulti invece , dai 45 anni in su hanno riportato una maggiore disfunzione sociale, lunghe ospedalizzazioni e sentimenti di vuoto cronico.
I soggetti borderline in remissione invece riportano un’esperienza molto diversa.
I ricercatori che studiano l’evoluzione a lungo termine dei pazienti borderline riferiscono che chi ha avuto un recupero completo è più incline a sposarsi e avere figli. Questi pazienti si sposano più tardi nella vita e hanno meno probabilità di divorziare rispetto a quelli che rimangono sintomatici o che non vengono trattati. Il successo sia nel matrimonio che nella genitorialità sono associati con un QI più alto, l’assenza di abuso sessuale infantile e nessuna storia di abuso di sostanze.
Questi studi suggeriscono che a parità di disturbo, soggetti più o meno giovani vivono diversi problemi. Sappiamo che la maggior parte di questi pazienti migliora in modo significativo, ma chi prende impegni come il matrimonio, quando più giovane e in fase acuta, avrà molta più difficoltà a mantenere relazioni sane. Come per molte malattie, prendersi il tempo per guarire può essere la migliore medicina.
*https://www.psychologytoday.com/blog/i-hate-you-dont-leave-me/201308/the-borderline-grows-older-0

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Commenti

2 risposte a “Quando il paziente borderline invecchia”

  1. Avatar MARGHERITA GRUMI
    MARGHERITA GRUMI

    …prendersi tempo per guarire…ma quanto è insopportabile per un genitore aspettare…
    vediamo tappe di vita non superate, vediamo occasioni mancate, vediamo il tempo scorre e le nostre righe comparire e le nostre fatiche pesare sempre più…avremo ancora le forze per gioire quando tutto questo sarà finito? ci crederemo che tutto questo sarà veramente finito?

    1. Avatar Paola
      Paola

      Sono madre di una ragazza borderline di 24 anni a vivo le tue stesse sensazioni. Il senso di colpa che non mi lascia associato alla consapevolezza di averla amata e essermi dedicata a lei tutti questi anni. Traguardi non raggiunti, come lasciare li studi a un anno dalla laurea, vederla fluttuare tra stati d’animo estremi, sentirmi accusata di averla amata in maniera sbagliata, poi la chiusura col padre, un buon padre. Si aggiunge una relazione di coppia di cinque anni con un ragazzo più giovane che domina e manipola tra grandi alti e grandi bassi dove si menano, ricoveri in ospedale, tentativi di suicidio, corpo martoriato da autolesionismo grave. Poi la sua poca o quasi inesistente vita sociale. Una gravidanza sfociata in un aborto. Ora alza le mani anche con me. È in cura da una psicoterapeuta e da uno psichiatra, tentiamo il tutto è per tutto nella speranza di vederla serena quel minimo che basti a contenere e imparare a gestire almeno la rabbia e a calibrare le intenzioni di colora che la circondano, senza travisare troppo quello che le viene fatto o detto. Sto imparando, soffrendo moltissimo, a vivere ogni giorno come un giorno nuovo, sapendo che una piccola cosa può trasformarsi in un dramma. Non so quanto possa aiutarmi perché sento tanto fatica e la pausa.