Se cerchi di “piacere a tutti i costi” verrai allontanato

Cerchi di essere apprezzato dagli altri? Ti impegni in amicizia, cerchi di essere un buon ascoltatore, cerchi di essere comprensivo e empatico nella speranza di piacere di più? Purtroppo, quando tutte le energie sono impegnate nella ricerca di piacere, è molto più probabile ottenere in cambio l’esatto contrario.
Perché chi cerca approvazione fallisce
Nel tentativo di creare un’immagine di sé che possa piacere agli altri si smette di essere genuini, finendo per compromettere il sé autentico in questo processo. Gradualmente si diventa meno onesti, meno naturali, meno “se stessi”. Quanto più si fatica per ottenere l’approvazione, meno gli altri si sentono a proprio agio. Percepiscono qualcosa di contraffatto nelle risposte e hanno difficoltà a fidarsi, possono addirittura cominciare a sentirsi manipolati. Tutto questo può rendere il rapporto estenuante.
Ci si sente appesantiti da quelli che cercano approvazione: il vostro bisogno prosciuga le energie. Prima o poi, cominciano a evitarvi, dimenticare gli appuntamenti o a chiamare meno. Il solo fatto che stiate lavorando così duramente per avere amicizie e rapporti stretti vi porterà ad avere l’esatto contrario. Rimarrete confusi e feriti.
Paure infantili
Tutti noi portiamo le esigenze insoddisfatte della nostra infanzia nelle relazioni attuali, nel tentativo di guarire le ferite emotive che abbiamo sofferto nel passato ma finché rimaniamo dipendenti dall’approvazione degli altri, la nostra felicità sarà fugace.
Nella mia pratica, ho scoperto che le persone che bramano l’approvazione di solito hanno sperimentato una sorta di trauma emotivo durante l’infanzia: possono aver subito abusi verbali, abusi fisici o trascuratezza emotiva. Qualunque sia la situazione, non si sentivano valorizzati nella loro unicità introiettando il messaggio che l’amore era condizionato e che hanno dovuto lavorare duro per averlo. Essere se stessi non era abbastanza.
Grattate la superficie di quelli in cerca di approvazione, e troverete persone che combattono con una bassa autostima. Non si rendono conto del proprio valore per questo cercano l’approvazione altrui eppure, qualunque sia la risposta che ne ottengono, la soddisfazione non dura. Non importa quanto riconoscimento ne ricevano, presto avranno bisogno di ricominciare a cercare nuova validazione.
Guarire il trauma emotivo
Raggiungere consapevolezza delle proprie paure e ansie è il primo passo verso il miglioramento dei rapporti invece di aspettare che siano gli altri a guarirvi, iniziate voi a guarire voi stessi.
Questo vi richiede di guardare in faccia l’ansia che alimenta il vostro bisogno e desiderio di approvazione. Quanto più lavorerete direttamente con l’ansia che vi portate dentro, invece di farlo attraverso le relazioni, tanto più guarirete quelle vecchie ferite. Dissotterrare vecchie ferite in terapia individuale aiuterà, ma avrà poco valore se non applicherete quelle lezioni nella vita quotidiana. Dovrete sviluppare più consapevolezza nelle relazioni.
Iniziate a notare come vi sentite quando vi rapportate agli altri. Ponetevi queste cinque domande:
  1. Sono genuino?
  2. Sto cercando approvazione?
  3. Sto cercando di evitare il conflitto?
  4. La mia reazione è spontanea o sto mediando?
  5. Cammino sulle uova o sto rispondendo con sincerità?
Più sarete consapevoli delle forze inconsce che condizionano le interazioni, più sarete in grado di fare nuove scelte. Questo non significa che dovreste iniziare a litigare ad ogni occasione o cercare lo scontro fisico o verbale. Significa iniziare a parlare con la vostra “vera” voce: le persone che sono fedeli a se stesse sono molto più interessanti di quelle in cerca di approvazione. L’originalità è sempre più attraente e convincente per gli altri.
La terapia di gruppo
La terapia di gruppo è l’opzione ideale per le persone alle prese con problemi di relazione, perché espone le cattive abitudini in modo più diretto rispetto alla terapia individuale. In altre parole, si da al terapeuta una maggiore comprensione nei vostri dilemmi sociali.
Nella terapia individuale si raccontano eventi e impressioni, lasciando molto più spazio per alla confusione. Una persona può segnalare ad esempio una sensazione di vittimismo e non riuscire mai a realizzare il suo ruolo nel favorire quel risultato. Inoltre, quando si lavora uno-a-uno i terapeuti potrebbero chiedersi se stanno ascoltando una versione accurata degli eventi nella vita di qualcuno. Quando viene segnalato un evento, c’è sempre la possibilità di esagerazione o interpretazioni errate.
Nella terapia di gruppo al contrario si ottiene una dimostrazione dal vivo del comportamento interpersonale. Il gruppo ricrea un ambiente sociale che dà al terapeuta la possibilità di vedere tutte le vostre “cattive abitudini” in azione.
La regola d’oro nella terapia di gruppo è “ciò che succede in gruppo, accade nella vita”. Nel gruppo le tendenze negative che impediscono di avere rapporti sani verranno alla luce e il terapeuta potrà intervenire e orientare verso una migliore modalità di relazione. Il pensiero di entrare in un gruppo di terapia può essere ansiogeno ma quando si tratta di rompere il meccanismo della ricerca dell’approvazione è la corsia più rapida per avere migliori rapporti.
Articolo in lingua originale https://www.psychologytoday.com/blog/when-kids-call-the-shots/201702/how-wanting-be-liked-gets-you-rejected

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