Una finestra aperta sull’adolescenza

 Dal 27 al 29 ottobre scorso a New Delhi, India si è svolto l’11 Congresso Mondiale sulla Salute Adolescente a cura dell’IAAH (International Association For Adolescent Health) che dal 1987 si occupa di migliorare le condizioni di salute e benessere degli individui fra i 10 e i 24 anni di età. L’adolescenza è infatti il periodo in cui l’individuo sperimenta i maggiori cambiamenti fisici ma anche psicologici e sociali, si passa dal frequentare la scuola al mondo del lavoro, dall’essere figli a diventare genitori.
Ogni anno degli 1.2 miliardi di adolescenti nel mondo, 1.3 milioni muore principalmente per incidenti stradali, annegamento, suicidio, violenza interpersonale, malattie trasmissibili e gravidanze precoci. Per quanto la pericolosità di molte di queste problematiche sia notevolmente ridotta nel nostro ‘sicuro occidente’ i dati dovrebbero quanto meno farci riflettere:
sul fatto che l’adolescenza comprende una fascia di età di molto superiore a quanto generalmente riconosciuto e che quindi anche la diagnostica dovrebbe ritarare le sue tempistiche. Non è possibile lasciare un ragazzo nell’incertezza e nell’attesa di una terapia adeguata fino ai 18 anni, nessuno dovrebbe essere sottosposto a questa tortura!
Il congresso ha visto la partecipazione di più di 1000 delegati da 65 paesi e questo significa che è finito il tempo in cui ci si chiude dietro ai confini che siano nazionali o personali. C’è bisogno di una stretta collaborazione fra persone che perseguano un comune interesse proprio come durante i Mondiali o le Olimpiadi, che sono eventi meravigliosi ma sempre meno importanti del benessere dei nostri ragazzi.
Ultimo ma non ultimo bisogna davvero che questa emorragia si arresti, il futuro è in mano ai più fragili, giovani che risentono pesantemente della negligenza delle Istituzioni, dei ritardi nell’assegnazione di tempo e soldi in progetti che li vedano protagonisti, del malessere dei genitori, della mancanza di figure di riferimento forti. È di fondamentale importanza ricordare che gli adolescenti non sono solo quelli che rompono le scatole, che fanno i difficili, che è il periodo peggiore per i genitori, che speriamo che passi! Sono anche la speranza e l’energia che passa da una generazione all’altra e se quest’ultima dovesse anche essere una generazione ‘malata’ la responsabilità è nostra.
Due dei punti del programma del congresso sui quali vorremmo soffermarci come Associazione sono:
  • Lo sviluppo di un ambiente positivo per i ragazzi
  • L’attenzione alle questioni riguardanti lesioni, violenze interpersonali, problemi di salute mentale, uso delle sostanze
Chiudiamo questo post con le parole del Fondatore del MAMTA Health Intitute for Mother and Child, il dottor Sunil Mehra: “Il tempo per migliorare le condizioni di salute dei nostri adolescenti è adesso”

 


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