Vi anticipo che anche io faccio parte del gruppo che ha bisogno di andare in terapia. Solo perché sono un terapeuta non significa che non ne abbia bisogno. Ho molte, molte cose su cui lavorare, una delle quali è tornare in terapia ma rimando da anni. Potreste pensare che sono un’ipocrita, ma vi sto raccontando la mia verità. Preferisco essere onesto che fingere di essere qualcuno che non sono.
Ecco quello che ho imparato da entrambe le mie esperienze personale e professionale: crescere non è facile come accendere un interruttore. E’ uno stile di vita, qualcosa che dobbiamo infilare nella nostra quotidianità e la terapia può essere l’ago che guida quel filo.
Sì, anche le donne hanno bisogno di una terapia ma diversi studi e ricercatori hanno sottolineato il fatto che, anche se le donne costituiscono quasi i due terzi dei pazienti, sono gli uomini probabilmente a trarre maggiore vantaggio dal processo.
Credo che tutti gli uomini abbiano bisogno di una terapia, e questi sono quattro dei motivi principali:
1) Questa generazione non ha chiara la definizione di “maschio”:
Si potrebbe obiettare che questa ‘mancanza’, nel 2017 è culturale. La società ha avuto una definizione forte di cosa fosse “l’uomo ideale” nel 1920, 1940, 1950, e così via ma in questo caso credo che il problema abbia a che fare con il fatto che viviamo in una società senza padre. Mai come oggi, i nostri padri sono fisicamente assenti o emotivamente non disponibili. Come fa un figlio a imparare chi è mentre attraversa la fase della pubertà? Non può. L’ombra di una suggestione di una identità lotta con quella appresa attraverso la pubblicità e i media e tenta di mediare.
Ho lavorato come terapeuta in una struttura residenziale per circa sei anni, occupandomi di adolescenti alle prese con la dipendenza, e la stragrande maggioranza ha avuto un padre assente. I ragazzi si aggrappavano a me, alla disperata ricerca di un modello maschile positivo. Volevano una guida, un mentore, un uomo che insegnasse loro la vita, cosa che tutti i ragazzi bramano a quell’età: lo so perché ci sono passato. Privati di quell’esempio riempiono il vuoto in modo malsano.
La terapia è uno spazio sicuro per gli uomini cresciuti con padri assenti (potenzialmente la maggior parte di noi) per elaborare la perdita che abbiamo sofferto, se ci rendiamo conto o no, e per creare una nuova, sana definizione di ciò che significa essere un uomo.
2) La terapia aiuta a trovare strategie che aiutano ad avere delle relazioni sane:
In generale, gli uomini tendono a correre su un binario logico e le donne su uno emotivo. Molti uomini hanno difficoltà a esprimere i loro sentimenti, lasciando il loro partner all’oscuro, con conseguenti separazioni dovute a questioni non affrontate che crescono a dismisura.
Succede sempre nelle coppie che seguo: gli uomini tendono a cercare soluzioni concrete invece di esprimere se stessi, non creano uno spazio [emotivo] che faccia sentire al sicuro i loro partner. Fanno fatica a iniziare una frase con un “mi sento” e non sanno usare il muscolo della comunicazione. I terapeuti sono formati per aiutare a esplorare ed elaborare i sentimenti quindi vedere un terapeuta è come visitare una palestra emotiva per esercitare questo “muscolo”. Una volta che abbiamo la capacità di esprimere noi stessi, possiamo essere presenti, e creare uno spazio sicuro per i nostri partner per parlare con noi. Le conversazioni possono trasformarsi in sani momenti di incontro, occasioni di vicinanza, fiducia e relazioni più solide.
Vedere un terapeuta non significa necessariamente avere problemi, significa voler essere la versione più sana di se stessi. Significa anche aggiungere ulteriori strumenti alla propria cassetta degli attrezzi, strumenti che potranno essere utilizzati direttamente nel rapporto. Il partner vedrà un cambiamento e potreste ispirarlo ad intraprendere a sua volta un proprio percorso. Ora abbiamo due punti a favore: avete tamponato una possibile crisi e voi e il vostro partner avete iniziato a muovervi nella stessa direzione. Questo è l’unico modo per migliorare un rapporto.
Non dipende mai solo dall’altro, vi riguarda direttamente.
3) È l’unico modo in cui gli uomini finalmente smettono di provare a sistemare sempre tutto:
Gli uomini tendono a pensare di poter fare tutto da soli, e non necessariamente a causa dell’ego. Quella di prenderci cura delle persone che ci stanno a cuore è una pressione che ci sentiamo addosso. Quando si tratta di relazioni, a volte non ci rendiamo conto che siamo solo il 50 per cento dell’equazione.
Pensando di essere in grado di risolvere il problema, si può facilmente sconfinare in un comportamento controllante senza nemmeno saperlo. Dobbiamo lasciare andare quello che non possiamo controllare e concentrarci solo su noi stessi. Ecco cos’è la terapia: i terapeuti sono preparati a mantenere l’attenzione sul paziente in modo che possano focalizzarsi sui loro problemi e lasciare andare quelli altrui.
Credo che con questa mentalità, la dinamica di un rapporto si modificherà. Ci sarà molta meno pressione e molta più fiducia. Naturalmente, le donne possono fare lo stesso ma dalla mia esperienza lavorativa ho imparato che la maggior parte di loro preferisce che sia il partner a prendere questo tipo di iniziativa perché dà loro la speranza e costruisce la fiducia. Da quel momento si sentono ispirate a lavorare su tutto ciò che c’è bisogno di migliorare.
Entrando inconsciamente in competizione con l’altro non cambieremo a meno che anche l’altra persona non lo faccia ma le uniche cose che cresceranno in questa dinamica saranno rabbia e risentimento.
4) Abbiamo la responsabilità di essere uomini migliori di quanto non lo siano stati i nostri padri:
So che è il 2017 e sono stati fatti molti passi avanti ma gli uomini tendono ancora a rifuggire o ad imbarazzarsi all’idea di un confronto con il terapeuta. C’è un equivoco diffuso per cui si pensa che la terapia sia per le persone con problemi “importanti”. Gli uomini finiscono per parlare solo con i loro amici, che sono di parte, e non li possono consigliare con la stessa esperienza, prospettiva, o autorità. Gli uomini tendono ad associare il trattamento con la debolezza. Come se vendendo un terapeuta stessimo ammettendo la sconfitta, stessimo ammettendo che non possiamo farcela da soli. Quest’ultima parte è effettivamente vera, non possiamo ma va bene così.
Immaginate se gli uomini avessero frequentato la terapia tanto quanto frequentano la palestra: quanti rapporti si sarebbero stati salvati? Quanti figli avrebbero una definizione più sana della virilità? E quante figlie avrebbero maggiore autostima e un radar più chiaro quando si tratta di ragazzi? Immaginate quanto dolore e distruzione potremmo evitare.
Adesso ditemi che la terapia non è una buona idea.