Perché i borderline sono così attraenti

È quello che a Emergenza Borderline viene riportato più spesso dagli ex, ci dicono che all’inizio era tutto bellissimo, che l’altra persona sembrava la più stupenda del mondo, quella perfetta per loro, li riempiva di attenzioni, sapeva sempre cosa dire e cosa fare, li faceva sentire “bene” ma poi è tutto cambiato. Si sono ritrovati dopo pochi mesi con un Mr. Hyde che li ha lasciati emotivamente distrutti e ne deducono che fosse una cattiva persona e che perciò tutti quelli con diagnosi borderline siano come quella che li ha feriti.
Su internet piovono articoli su quanto il soggetto borderline sia manipolativo, alcuni li definiscono “vampiri emotivi”, altri insegnano come lasciare un borderline senza avere ripercussioni e in generale viene sempre consigliato di non avere a che fare con loro. La domanda sulla quale ci vogliamo concentrare oggi però è un’altra: perché i borderline sono così attraenti?
L’attrazione iniziale
È da qui infatti che si innesca la voglia di iniziare un rapporto con un borderline*, quel che viene dopo è figlio di questa primissima attrazione dalla quale l’altro comunque non scappa ma cerca anzi di restarvi dentro (all’attrazione) anche quando sa che il suo possibile partner soffre di questo disturbo o quando quest’ultimo cerca di allontanarlo. I rapporti si creano in due: in una buona parte dei casi si resta perché si pensa erroneamente che il proprio amore salverà la persona che piace e così si cade in quella che viene solitamente chiamata “sindrome da crocerossina” e che pare riguardi solo le donne ma tocca invece anche gli uomini.

Come abbiamo scritto precedentemente in Il soggetto borderline e la suggestione”
l’incapacità di mentalizzazione del borderline, del suo stesso mondo emotivo, lo porta a cercare conferma di essere vivo guardando all’emotività dell’altro. Questa necessità gli fa sviluppare una capacità che in persone equilibrate si sviluppa solitamente in una lunga conoscenza ma che quasi magicamente a loro prende pochi secondi: l’empatia. Sanno leggere le emozioni di un volto sconosciuto con la stessa facilità con la quale tutti possiamo leggere l’insegna di un negozio o la pagina di un libro.

La spiegazione di questo punto è tutt’altro che magica anzi è molto concreta: chi soffre di disturbo di personalità borderline è più focalizzato sui segnali esterni che su quelli interni e questo perché ha bisogno di difendere se stesso dal pericolo del vuoto. Se volessimo usare una metafora militare potremmo dire che è uno “stratega” perché fin da piccolissimo ha dovuto imparare a prevedere le mosse dell’altro, fin da quando non aveva le capacità cognitive per realizzare che quelle mosse avevano una spiegazione emotiva. Il prof. Fonagy spiega molto bene tutto questo quando riferendosi ad un suo paziente dice: “mi guarda e dice ‘sembri stanco’ – e io penso davvero sembro stanco? – il paziente prosegue ‘che succede? Sei triste o preoccupato per qualcosa?’ e in effetti si, lo sono e sembra saperlo meglio lui di mia moglie!”
L’illusione
Ecco questo è ciò che affascina e confonde in prima battuta: la capacità di prevedere l’altro così bene da poter anche soddisfare le richieste ancor prima che vengano espresse. Sapere che qualcuno ci conosce al punto da poterci spiegare quali sentimenti ed emozioni proviamo prima ancora di percepirli dà molta sicurezze e la sicurezza è attraente.
La bolla idilliaca che si viene a creare però non può avere lunga durata, immaginatevi quale prezzo si debba pagare in termini di energia emotiva nello stare sempre sintonizzati sulle esigenze di una persona al di fuori di noi e con questa intensità! C’è inevitabilmente bisogno di una pausa.
La pausa però è vissuta male non solo dal compagno ma dal borderline stesso, che si sente in colpa perché sente che si sta allontanando e lontananza per lui vuol dire una sola cosa: abbandono!
I borderline più consapevoli – e sappiamo che non lo sono tutti – sanno di avere forti problemi in quest’area e quando sentono il bisogno di ricaricare le energie allontanano l’altro spiegando, non di rado, che la motivazione è proprio quella difficoltà nel gestire l’emozione altrui e l’aspettativa che è diventata ormai altissima. Per il partner che si sente spiazzato diventa però difficile lasciar andare qualcuno che ha capito e soddisfatto i suoi bisogni così rapidamente e facilmente, quindi parte la “corsa” al recupero, per convincere il borderline a rientrare nella relazione.
Tutto questo accade senza avere la minima nozione di cosa significhi gestire il disturbo sul lungo periodo.
Quando fanno capolino le crisi, le recriminazioni, gli allontanamenti imprevedibili e poi i ritorni di breve durata, tutto precipita alla stessa velocità con la quale era cominciato e si finisce per colpevolizzare quella stessa persona che prima volevamo e che ora sembra ci abbia illuso.
L’allontanamento
La misura è colma, non rimane che scappare. Le ferite a questo punto sono profonde da entrambe le parti.
Il soggetto borderline incassa l’ennesimo abbandono e da un certo punto di vista lo aveva messo in conto. Tende a fare due cose a questo punto: ricomincia a vivere la sua vita con il disturbo con un pezzetto di zavorra in più in termini di tristezza, rabbia, angoscia, sfiducia e per reazione al dolore ripiomba in meccanismi autodistruttivi.
Il partner che invece ha molta meno dimestichezza con la girandola emotiva perché naturalmente più equilibrato non può capire. Riesca a spiegarsi il dolore solo nell’ottica dello sfruttamento e della cattiveria, inizia a colpevolizzare il suo ex e intorno a sé non può che trovare un appoggio che sostiene quell’intuizione: l’altro era una brutta persona.
Conclusioni
Chi soffre di disturbo di personalità borderline – a parità di diagnosi – è e rimane una persona diversa da tutte le altre. Conosciamo borderline che hanno mantenuto ottimi rapporti con i loro ex compagni, mogli che hanno imparato a trattare il disturbo dei mariti meglio di un terapeuta, altre che hanno scoperto di avere il disturbo mentre erano già nella relazione e che nonostante questo si sono sposate dopo esserne felicemente uscite ma è importante che passino due messaggi:
  1. Ricevere una diagnosi di disturbo borderline non è uno scherzo. Se qualcuno che vi interessa si apre al punto da rivelarvelo non prendete l’informazione sotto gamba. Se pensate di voler continuare la relazione non affidatevi unicamente alle informazioni che recuperate su internet o alla vostra emotività, parlate con dei terapeuti esperti in questo specifico disturbo.
  2. Chi soffre di BPD non lo ha scelto, non è una persona cattiva e non va giudicata o ghettizzata. Se non la capite state pur certi di non essere i soli, spesso non si capiscono neppure loro. La differenza è che voi avete la possibilità di prendervi una pausa mentre lui non si può prendere nessuna pausa da se stesso.
*abbreviamo per comodità

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Commenti

5 risposte a “Perché i borderline sono così attraenti”

  1. Avatar Andrea
    Andrea

    Si soffre moltissimo. Ho vissuto una storia durata pochi mesi prima che lei, affetta dal disturbo, mi lasciasse.
    Sono letteralmente devastato ho prima accettato le crisi e le sparizioni di qualche giorno e anche il fatto che lei si prostituisse.
    Ho fatto un enorme lavoro su me stesso per riuscire ad accettare, questo perché la amo molto.
    Alla fine mi ha comunque lasciato dicendo che non può essere vera con me, che non farebbe altro che deludermi e che io non la vedrei più con gli stessi occhi e che non proverei più le stesse sensazioni, quindi che preferisce non avermi proprio piuttosto che non essere amata e mi chiede “perfavore” di lasciarla andare.
    La realtà è invece incredibile perché io la amo molto e nonostante tutto mi manca da morire. Anche se rispetto la sua decisione l’idea di lasciarla andare mi devasta.

    1. Avatar Redazione
      Redazione

      Mi dispiace molto Andrea.

  2. Avatar Vittoria
    Vittoria

    Quando tu sei borderline ma lo è anche il tuo partner cosa si fa? Ci si molla subito e dopo essersi devastati reciprocamente? Che amarezza….

    1. Avatar Redazione
      Redazione

      Se entrambi i partner hanno diagnosi borderline, iniziano una terapia specifica entrambi, imparano gli strumenti che gli servono per gestire il disturbo e il rapporto di coppia e se stare insieme è il loro destino continueranno a farlo.

  3. Avatar Adriano
    Adriano

    E dura dura dura