post crisi disturbo borderline

Non solo crisi. Il post crisi nel disturbo borderline di personalità.

Non esiste solo La Crisi ma è sicuramente un’esperienza difficile da vivere e agghiacciante da vedere. Cosa succede nel post crisi quando si soffre di disturbo borderline però non si parla mai, probabilmente perché è più facile da gestire.

Proprio come un post sbornia, ti svegli dopo aver bevuto troppo e la testa gira, lo stomaco è sottosopra, la testa pulsa ma è normale. Questo è quello che ci raccontiamo e tanto basta per non pensarci più. Se la crisi è una tantum e la bevuta è sporadica possiamo anche non esagerare con le preoccupazioni (forse) ma se di crisi o di bevute ne ‘capitano’ una a settimana, il post crisi va conosciuto e la sua gestione diventa sacra.

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Come ci si sente dopo una crisi?

La risposta dipende da almeno due fattori cioè che tipo di crisi e quanto grave è stata. Riassumiamo la crisi in tre macrocategorie:

  • agite ovvero quelle che comprendono tutti i classici sintomi borderline come autolesionismo, abuso di sostanze, sesso promiscuo, abbuffate…
  • emotive come gli attacchi di panico, o le crisi conversive,
  • sventate cioè quelle crisi che si è riusciti a intercettare prima che diventino crisi vere e proprie.

La gravità dipende da quanto ci si è spinti oltre il limite – un aspetto super interessante e proprio uno dei meno considerati!

Chi ha le crisi tende ad essere molto controllante nei confronti dei propri stati interiori ma non si può sempre controllare l’emotività. Difatti, al momento giusto (per lei) scoppia in una crisi.

Un altro fattore da non sottovalutare è il tempo. Se durante una crisi emotiva per esempio si sperimenta un attacco di panico, è un conto; se sono tre, quattro o cinque è tutt’altra storia.

Quali sono le sensazioni più comuni?

Direi che anche qui ci si può orientare su due aree principali: sintomi fisici e psicologici nel post crisi quando si parla di disturbo borderline.

Disturbo borderline: sintomi fisici nel post crisi.

Sicuramente c’è del disagio a livello fisico, nel mio caso dopo le abbuffate avevo quasi immediatamente una grande sensazione di pesantezza che a seconda dei casi poteva sfociare in vomito (non autoindotto) o coliche.

Non è mai facile parlare di queste cose ma io me ne frego. I sintomi gastrointestinali esistono e il fatto che generino vergogna li rende ancora più difficili da accettare. Non avete idea di cosa contengano le borse di chi ha di questi problemi. Questa è un’altra storia in effetti ma prima o poi arriverò a condividere qualcosa di ad hoc pure per questi casi. 😉

Gli attacchi di panico invece sono difficili da smaltire perché la quantità di adrenalina in circolo è davvero tanta perciò ci potrebbe essere un enorme senso di stanchezza, dolori muscolari, difficoltà a concentrarsi e a ricordare le cose ma anche a dormire.

Disturbo borderline: sintomi psicologici nel post crisi.

Per la stesura di questo paragrafo il contributo della community di Instagram è stato decisivo e come sempre, non posso non ringraziare che mi segue con tutto questo cuore.

Senso di colpa

Al primo posto tra le sensazioni spiacevoli provate nel post crisi c’è il “sempreverde” delle pippe mentali: il senso di colpa. Non ce lo scrolliamo di dosso neanche a questo giro. Al momento di recuperare lucidità infatti, invece di vedere la crisi per quella che è e cioè una valanga che la ragione non può arrestare, ci prendiamo la colpa di non esserci saputi controllare.

Questa cosa ha senso perché tutto ciò che accade, se ha accade, ha un perché ma non ha alcuna utilità. Anzi. Riprendere il controllo delle nostre emozioni dopo la crisi è salutare ma caricare quel momento della colpa di non aver controllato l’incontrollabile, no.

La faccio il più semplice possibile: se la crisi arriva è perché quelle emozioni esplosive NON sappiamo controllarle. Cavalcare l’onda del senso di colpa è come dire a un bambino di due anni che se piange perché vuole la mamma che lo lascia all’asilo è colpa sua perché gli avete detto tanto volte che lei deve andare a lavorare. Si capisce?

Vergogna

Allora, la vergogna a differenza del senso di colpa è un sentimento sociale, nel senso che a innescarlo è l’aver fatto qualcosa di riprovevole agli occhi degli altri. Semplifico: chi ha avuto una crisi davanti a qualcuno si vergogna, chi ha avuto una crisi da solo a casa sua e pensa di essere venuto meno alla sua idea (morale) di giusto o sbagliato si sente in colpa.

La vergogna può essere alimentata dal percepire il giudizio da chi abbiamo vicino ecco perché è così importante che il nostro contesto sociale sia preparato su cosa sia il disturbo che ci è stato diagnosticato e ci sostenga nel momento della crisi.

Clicca qui per leggere come essere di aiuto durante una crisi.

Vuoto

Vuoto, solitudine, senso di abbandono sono tutte sensazioni che possono seguire la crisi e che sfortunatamente ne favoriscono una prossima. Uso spesso questa metafora: dopo la crisi siamo come un’anfora vuota. Dato che ognuno di noi ha solo una certa capienza emotiva, bisogna fare attenzioni a quali emozioni ascoltiamo perché saranno quelle che torneranno a riempire l’anfora.

Se appena ci riprendiamo iniziamo a credere, e a versare nell’anfora, ogni sensazione spiacevole che ci viene in mente, non ci stiamo facendo un buon servizio. Se torniamo alla vita con un’anfora già piena al 20% e poi 30% e poi 40% di emozioni interne difficili da gestire, come faremo quando arriveranno anche le emozioni esterne a complicare il tutto?

Leggerezza

Chiudo con una sensazione piacevole cioè quella di sentirsi liberati dal peso delle emozioni percepite come opprimenti. Non è detto infatti che la crisi lasci solo il vuoto dietro sé.

Se finita la crisi vi sentite così, prendetevi il tempo di fissarlo nella memoria. Cercate di trasformare la sensazione in un ricordo luminoso al quale tornare quando avrete bisogno di qualcosa di bello sul quale fissare l’attenzione. La leggerezza vi ricorda che ce la fate!

Conclusioni

Nel disturbo borderline di personalità non c’è solo la crisi da conoscere ma anche tutto quello che ne deriva cioè sensazioni fisiche e psicologiche. Più crisi si sperimentano e più è importante saper gestire il post-crisi. Due aspetti da considerare sono: gravità della crisi e durata. La preparazione del contesto sociale sul disturbo e come intervenire sono fondamentali per aiutare chi soffre di disturbo borderline.


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